La Casina Rossa
10 ANNI DI STORIA in un soffio. . . . “Galeotta fu Bologna e chi ci condusse…” Fu proprio dopo una giornata trascorsa alla Comunità Maranathà di Bologna che avvertimmo con certezza che la famiglia che insieme stavamo costruendo doveva essere un luogo nel quale ci fosse spazio e opportunità per sperimentare l’accoglienza, la misericordia, la provvidenza, la riconciliazione con se stessi e con il mondo, la speranza di poter cambiare nonostante tutto… E sull’esempio e con l’incoraggiamento di chi si era già incamminato su questa strada prima di noi, abbiamo iniziato questa avventura, che da subito, si è dimostrata un’occasione straordinaria per avvicinare giovani e dare opportunità di impegno a coppie di fidanzati e sposi; infatti già dalla ristrutturazione della casa che ci era stata data in uso per il nostro progetto, abbiamo visto che quando hai un’ idea per la quale sei disposto a giocarti la vita e nella quale credi ardentemente, trovi forze e risorse insperate. Ma la casa era ed è solo lo strumento e non il fine dell’accoglienza; chi sarebbero stati allora i nostri compagni di viaggio? A chi avremmo aperto il nostro cuore e le nostre speranze? Come avrebbero reagito i nostri figli? Quanti timori riempivano le nostre attese! In questi anni sono stati proprio i nostri figli a prenderci per mano e a condurci inconsapevoli verso i loro coetanei e le proprie famiglie, a dimostrazione che farsi carico dei piccoli e grandi bisogni delle persone non è una questione di capacità ma di volontà; è giocare un po’ del proprio tempo sapendo che potrebbe non esserti reso; è rendersi conto che dovrai rinunciare a qualcosa di tuo per accogliere ciò che ti chiedono gli altri. Nella vita familiare i problemi di uno sono i problemi di tutti e l’ accorgersi di un momento di difficoltà dell’ altro significa avere a cuore il suo bene. E’ in famiglia che ogni giorno cresce la forza delle relazioni e dei legami, che sono per i nostri figli una scuola di vita. Ciò che sperimentiamo e che fin dall’inizio ha rappresentato la nostra certezza è che ogni persona è in grado di amare (e quindi di uscire dal proprio io, dal proprio mondo e di sollevare lo sguardo su ciò che la circonda) solo quando si sente amata, quando ha sperimentato la gratuità di un amore libero e non dovuto, che la aiuterà a diventare una persona vera. La nostra vita non è altro che la vita di una normale famiglia: c’è chi lavora e chi studia, nel pomeriggio ognuno pratica uno sport o un ‘ attività di gruppo. Il numero dei componenti della famiglia è forse un po’ più ricco, però quello che vogliamo testimoniare, per primo ai nostri stessi figli, è che la disponibilità all’ accoglienza e l’ attenzione ai bisogni di chi ci è vicino è un modo per esercitarsi nell’ amore trasmessoci da Gesù. Oggi, guardando indietro lungo questi ultimi 10 anni, scopriamo che ci sono anche altri amici che ci hanno aiutato a superare le paure dell’incontro dell’altro, imparando ad accettare i nostri limiti umani, le nostre debolezze e povertà: sono i ragazzi con handicap, che forti della loro innata spontaneità e sinceri in ogni loro gesto, ci hanno insegnato a vivere senza la maschera dell’opportunità e della convenienza. A loro e a tutti coloro che oggi come ieri spendano anche una sola ora nella nostra casa al servizio dei più piccoli, la nostra profonda gratitudine.
Sonia e Stefano Belgodere